Ottobre 2021

Confapi FVG incontra l'Interporto di Pordenone


«Ripensare i vecchi concetti di “strada” e “ferrovia” e considerare le potenzialità del trasporto intermodale». Questo l’obiettivo dell’incontro organizzato da Confapi FVG, che ha permesso alle imprese associate interessate di confrontarsi con Giuseppe Bortolussi, Amministratore Delegato di Interporto – Centro Ingrosso di Pordenone S.p.A.; Giuseppe Lavoradori e Daniele Botturi, Terminal Manager di Hupac S.p.A., principale gestore di trasporto intermodale in Europa ed attivo all’interno dell’interporto pordenonese.

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L’aumento del costo delle materie prime e la carenza di autisti impongono all’intero settore del trasporto su strada di ripensare le proprie strategie sulle medie e lunghe percorrenze, ricorda il Presidente del Gruppo trasporti e logistica Denis Durisotto, volgendo lo sguardo anche verso Pordenone e al suo polo intermodale in forte ascesa. Affinché ciò sia appetibile, è tuttavia necessario garantire un consistente aumento dei volumi di traffico, mobilitando una quantità di carico maggiore di quella attuale e ovviare al problema dei rientri a vuoto. Un problema, questo, che Bortolussi ha garantito alle imprese presenti essere in corso di approfondimento e sviluppo da parte dell’Interporto e di Hupac, impegnati ad ampliare la rete di destinazioni verso gli hub dell’Europa orientale e verso l’importante crocevia di Vienna.

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L’aumento dei collegamenti rappresenta, dunque, solamente il primo e decisivo step, finalizzato ad aumentare i volumi di merci e il bilanciamento delle spedizioni. Uno sforzo che è in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea, la quale, nell’ottica di un trasporto più “green”, ha dichiarato di voler raggiungere entro il 2030 una quota di trasporto intermodale pari al 30% a fronte dell’attuale 13% dell’Italia.

Le parti hanno infine concordato di riproporre un nuovo incontro, sempre coinvolgendo la committenza, e garantire così una salda collaborazione tra il sistema di produzione e quello dei servizi di trasporto. Condizione necessaria, quest’ultima, affinché una regione a vocazione trasportistica come il Friuli Venezia Giulia possa giocare il ruolo che le compete.