Settembre 2020

Recovery Fund: Confapi, uso fondi decisivo per il Paese


Per opportuna conoscenza si riporta il testo del comunicato stampa diramato nei giorni scorsi da Confapi circa l’utilizzo del c.d. Recovery Fund (letteralmente Fondo di recupero).

Si tratta del fondo garantito dalla Commissione europea con raccolta di risorse mediante obbligazioni europee e con comune condivisione del rischio, ma per i soli debiti futuri e non anche per quelli pregressi. All'Italia sarebbe destinata la fetta più grossa, pari a circa 172 miliardi di euro, di cui 81,8 “a fondo perduto” e 90,9 miliardi in prestiti a tasso ridotto. La Spagna, che insieme all’Italia è stato il Paese in Europa fra i più colpiti dal Covid-19, dovrebbe invece ricevere la seconda parte più cospicua: 140 miliardi di euro (77 “a fondo perduto” e 63 di prestiti). Seguono la Polonia con 63,8 miliardi, la Francia e la Germania rispettivamente con 38,7 e 28,6 miliardi di euro.

“Confapi chiede scelte mirate e tempi rapidi e certi nell’attuazione degli interventi che saranno messi in campo con il piano Next generation Eu”. È la posizione espressa dalla Confederazione italiana della piccola e media industria privata nel corso delle audizioni in Commissione Attività produttive alla Camera per l’individuazione delle priorità di impiego del Recovery Fund.”

“È necessaria – secondo Confapi – una cabina di regia centralizzata per promuovere, non interventi a pioggia, ma azioni concrete che fungano da volano e da moltiplicatore nello sviluppo e nella crescita del motore produttivo del Paese. Possenti investimenti in ricerca e competenze, con un piano straordinario nazionale di formazione focalizzato sull’acquisizione di skills digitali.”

“Una ripresa dell’economia e dell’occupazione non può passare – secondo Confapi – che da interventi sul mercato del lavoro che portino in primo luogo all’abolizione delle causali sui contratti a tempo determinato e ad una serie di misure di decontribuzione degli aumenti contrattuali e di agevolazioni. Ad esempio con decontribuzioni quinquennali per le aziende che assumano lavoratori under 35 anni o over 50, oppure lavoratrici tra i 35 a 45 anni, con prole. Alla base di tutto una seria riforma del sistema fiscale che preveda, oltre ai tagli Irpef, interventi decisi sul cuneo fiscale parte aziende e abolizione dell’Irap.”

11 settembre 2020